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E anche Mosca è passata. Ne restano ancora i segni e le tracce:
l'odore di morte nello studio di Majakovskij; il silenzio dopo il caos del traffico del viale Lubyanka, una volta entrato nel monastero ortodosso; gli eccessi di vodka miei e di altri chiunque; la cupola ramarresca, tutta punte, di San Basilio, che mai avevo visto, mai in nessuna riproduzione della chiesa lisergica;il mio nuovo amico Ichus, che si sbatte per organizzare tutto, con Nadja e altre e altri. E poi la sala piena di gente al masterclass e la musica techno del direttore dell'istituto di cultura italiana, Alberto... Insomma, pochi giorni, ma tanta materia per una prossima storia.
E tutto questo non sarebbe stato possibile senza Tommaso e Olga di TomatoFarm (
http://www.tomatofarm.it/), che hanno coordinato tutto, in Italia e in Russia.
karasho.